L’obesità è una malattia cronica sempre più diffusa in Italia, secondo stime recenti i soggetti obesi e in sovrappeso rappresenterebbero infatti più del 40% della popolazione.
Il problema è diffuso anche nel resto del mondo, in particolare nei paesi industrializzati, tanto che l’organizzazione mondiale della sanità arriva a coniare nel 2001 il termine di “globesity” per sottolineare la grave diffusione di questa malattia.
Il parametro più semplice, e quindi più utilizzato, per definire il grado di obesità è l'Indice di Massa Corporea (IMC) o Body Mass Index (BMI) che si ricava dal rapporto tra il peso espresso in chilogrammi e l'altezza in metri al quadrato.
Con il BMI ognuno di noi può collocarsi in una delle seguenti categorie:
Esistono però, due tipologie di obesità, a seconda di dove si accumula il grasso corporeo:
-obesità androide (tipo A nella figura)
-obesità ginoide (tipo B nella figura)
Sebbene entrambe le tipologie siano rischiose per la salute, la forma più grave di obesità è quella rappresentata nella figura A, in quanto, in questo caso, l’accumulo di grasso si ha prevalentemente a livello dell’addome con un aumento della circonferenza addominale: valori di circonferenza > a 88 cm nella donna e a 102 cm nell’uomo sono associati infatti a un aumentato rischio di sviluppare le complicanze più temibili dell’obesità ovvero : IPERTENSIONE ARTERIOSA, DIABETE MELLITO, DISLIPIDEMIA che predispongono allo sviluppo delle malattie cardiovascolari (Infarto del miocardio, ictus cerebrale etc..).
Purtroppo, esistono numerose altre complicanze che si associano a questa patologia che sono illustrate nella figura di seguito riportata:
Riteniamo importante sottolineare due concetti:
- Le conseguenze psicosociali dell’obesità riguardano la scarsa accettazione di sé stessi e della propria immagine corporea che porta nel tempo a sviluppare dei comportamenti anti-sociali, a chiudersi in se stessi e ad entrare in un circolo vizioso da cui difficilmente si riesce ad uscire con le proprie forze
- Le barriere architettoniche: le difficoltà costanti che i grandi obesi vivono nell’affrontare la vita quotidiana in un paese che non è a ‘loro misura’…pensate alle poltrone nei cinema o negli aerei…
Immagini che possono far sorridere…ma non quando se ne vive il dramma….
L’obesità può essere curata: sono numerosi in Italia i centri che si occupano della diagnosi e del trattamento di questa patologia tramite equipe multidisciplinari (psicologi, endocrinologi, cardiologi, anestesisti e chirurghi). Si è appena concluso a Bologna il Congresso nazionale della Società Italiana di Chirurgia dell’obesità: i messaggi fondamentali che sono stati mandati sono i seguenti:
- il successo della chirurgia è legato alla motivazione dell’individuo nell’affrontare un percorso lungo, complesso e non esente da rischi, che richiede soprattutto la determinazione a modificare il proprio stile di vita e le abitudini alimentari in maniera irreversibile
- l’intervento è risolutivo ma per il mantenimento dei risultati a lungo termine è fondamentale continuare a fare le visite di follow-up
- verranno istituite delle giornate di incontro con la popolazione all’interno di un progetto di prevenzione e cura della patologia. In tali occasioni verrànno eseguite le visite nelle piazze da parte dell’Equipe multidisciplinare delle strutture riconosciute come centri SICOB (tra cui la Casa di Cura Di Lorenzo). Il primo di questi incontri avverrà il giorno 12 ottobre in occasione della Giornata Mondiale dell’Obesità
Ma la bella notizia è che l’obesità può anche essere evitata: PREVENIRE una patologia è la maniera MIGLIORE per combatterla!!!!
La prevenzione si basa su due comportamenti importanti che dobbiamo adottare nella nostra vita e dobbiamo seguire in maniera continuativa e costante:
- Una corretta alimentazione seguendo la cosiddetta piramide alimentare
- Attività fisica costante e continuativa seguendo la piramide dello sport:
RICORDATEVI:
- Uno stile di vita sano dura per sempre
- Il nostro stile di vita verrà appreso e seguito dai nostri figli nella gran parte dei casi, tanto che il 50% di figli di soggetti obesi sono destinati a diventare obesi anch’essi (e non per un fattore genetico ma di educazione)
- Una sana alimentazione ed una corretta attività fisica riducono il rischio di numerose patologie, tra cui le malattie cardiovascolari e i tumori